Archive for febbraio 9, 2012
UCCIDONO LA FIGLIA E PESTANO IL GEMELLO. “TORTURE E SEVIZIE PER 2 ANNI” -FOTO/VIDEO
MIAMI – Due genitori americani hanno ucciso la loro figlia adottiva Nubia, di dieci anni, e ridotto in fin di vita il suo gemello Victor, picchiandolo a sangue: è questo l’epilogo di una storia di violenza familiare che ha sconvolto l’America. I due bambini della contea di Palm Beach, in Florida, sono stati sottoposti per due anni ad ogni genere di torture e sevizie dai loro genitori, ma nonostante Carmen e Jorge Barahona, 60 e 53 anni, siano stati arrestati un anno fa, soltanto ieri, durante una delle udienze del processo, sono emersi i dettagli più raccapriccianti delle percosse subite dai bimbi.
A raccontarli – secondo quanto riportato dal Palm Beach Post – è stata Katia Garcia, la donna che si è presa cura di Victor dopo che il piccolo fu dimesso dall’ospedale nel marzo scorso. «Suo padre gli metteva un sacco sulla testa e fingeva di soffocarlo, ma un paio di volte ci è andato vicino – ha raccontato la donna – Poi gli versava salsa piccante nelle orecchie, nel naso e in bocca, e lo ha persino costretto a mangiare uno scarafaggio».
La Garcia, durante il suo triste racconto, ha riferito che una volta, mentre Victor e Nubia stavano facendo il bagno, Jorge gli versò un secchio di candeggina e acqua ghiacciata sulla testa, quindi li legò e abbandonò per giorni nella vasca. E mentre i due genitori adottivi banchettavano con ogni genere di manicaretto, i bambini venivano nutriti con un pezzo di pane e un bicchiere di latte una volta alla settimana.
La coppia fu fermata il 14 febbraio 2011 lungo la superstrada Interstate 95, a West Palm Beach. Gli agenti videro che il corpo del piccolo Victor era cosparso di ferite e bruciature provocate da una sostanza acida, quindi ad un esame più approfondito del furgoncino su cui viaggiavano i Barahona, la polizia trovò il corpo di Nubia avvolto un sacchetto di plastica nera in avanzato stato di decomposizione.
Ora i due sono accusati di omicidio e abusi su minori e rischiano la pena di morte. «Victor – ha detto ancora la teste – aveva cicatrici su tutto il corpo, e mi ha raccontato che veniva spesso picchiato con il manico di una scopa». Il bambino, che adesso vive in Texas con uno zio, pensava spesso alla Garcia e alla sorella morta, ma «quando si riferiva a Nubia la sua voce si spezzava, piangeva, e non riusciva a finire la frase», ha spiegato la donna.

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Isolamento totale per Demi Moore
Washington – Demi Moore è stata ricoverata nel centro per disintossicazioni `Cirque Lodge´ a Sundance, in Utah, frequentato sempre più spesso da Vip in cerca di rimettersi in carreggiata. Dopo il collasso e il ricovero improvviso di una decina di giorni fa a Los Angeles, l’attrice protagonista di `Gohst´ sarebbe ora in totale isolamento nella clinica per riprendersi da un disturbo alimentare ossessivo e dipendenza da sostanze non specificate. Secondo fonti anonime, la donna dopo la separazione dal marito Ashton Kutcher «è entrata in una spirale senza via d’uscita». «La sua vita è in crisi completa – ha detto una fonte vicina all’attrice al settimanale `Us Weekly´ – sta per compiere 50 anni e non ha la più pallida di chi sia».
L’attrice avrebbe persino corteggiato insistentementeZac Efron, un amico della figlia ventiquatrenneRumer.
È la seconda volta che la Moore entra in una clinica di riabilitazione, la prima fu nel 1985. Il centro `Cirque Lodge´, situato nel cuore delle Rocky Mountain, si è preso cura negli ultimi tempi anche delle attrici Lindsay Lohan e Eva Mendes. Demi Moore fu presa da convulsioni nel corso di un party dopo aver fumato qualcosa di simile all’incenso lo scorso 23 gennaio.
A quella festa, si è appreso, partecipava anche Annie Starke,la figlia di Glenn Close., Annie avrebbe preso parte alla concitata telefonata al 911 per chiedere aiuto per Demi. Ma quello che ci si domanda è: cosa ci faceva una ragazza di 21 anni a una festa con una donna di 49?
Maldive nel caos, timore per i turisti
New Delhi – Le Maldive scivolano verso il caos, non solo la capitale Malè, e cresce la preoccupazione per le centinaia di migliaia di turisti che popolano in questo periodo i paradisiaci atolli dell’arcipelago. A 24 ore dal colpo di Stato che lo ha costretto alle dimissioni, il presidente Mohamed Nasheed, detto anche “il Mandela delle Maldive”, è tornato in piazza alla testa di migliaia di membri del Partito democratico (Mdp), chiedendo le dimissioni del suo successore ed ex vice,Mohamed Waheed Hassan, e «lo svolgimento immediato di nuove elezioni». Poi sono scoppiati gli scontri con la polizia, con decine di feriti tra i dimostranti.
Situazione esplosiva
E la tensione è esplosa anche in alcuni atolli dell’arcipelago, con assalti alle caserme ed ai commissariati: 250 detenuti del carcere su un’isola nei pressi della capitale si sono scontrati con le guardie carcerarie. Mentre non è stata confermata la morte di una donna negli scontri odierni. A Malè, dopo aver arringato i militanti, Nasheed si è messo alla testa di un corteo che nella centrale Republic Square si è scontrato con la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni e sfollagente al lancio di pietre e bombe molotov.
Lo stesso Nasheed, hanno riferito testimoni oculari, è rimasto ferito al capo, insieme ad altre decine di seguaci, ed è stato ricoverato brevemente in ospedale. Colonne di fumo si sono levate nel cielo della capitale. Gli incidenti in serata sono diminuiti di intensità, ma folti gruppi di attivisti del Mdp hanno bloccato importanti strade nel centro e alla periferia della città. Cruente le decine di immagini pubblicate sui social network, con i testimoni che riferiscono di «donne picchiate selvaggiamente» e diversi deputati del partito del deposto presidente arrestati o feriti.
Timori per i turisti
Malgrado le tensioni, fonti diplomatiche italiane hanno detto all’Ansa che non c’è allarme nella comunità italiana, formata di poche decine di residenti e di turisti, alloggiati tutti nei differenti atolli maldiviani e quindi «molto lontani dai disordini». Ma per il sindaco della capitale,Abdulla Sodig, i turisti sono invece in pericolo, perché «in molte isole la gente si sta rivoltando contro la polizia, assaltando le stazioni. Naturalmente questo crea situazioni di pericolo».
Disordini negli atolli
In serata autorità locali hanno segnalato che i disordini si sono estesi in particolare a due atolli, Addu e Thinadhoo. Ad Addu è stato appiccato il fuoco ai commissariati di polizia di Gan e Feydhoo. I dimostranti hanno poi attaccato una unità dei vigili del fuoco, per cui le fiamme hanno continuato a espandersi. A Thinadhoo i manifestanti hanno attaccato il commissariato di polizia, il tribunale locale e l’ufficio del Consiglio dell’atollo. Occupati anche il commissariato di polizia e il tribunale ad Alifushi, nell’atollo di Raa.
Il presidente deposto
Nelle sue prime dichiarazioni dopo la rinuncia, Nasheed ha denunciato oggi di essere stato vittima di «un colpo di stato» attuato da settori di polizia ed esercito. Fatto sorprendente perché, ricordano gli analisti, se era noto che la polizia rispondeva all’ex presidente-dittatore Maumoon Abdul Gayoom, l’esercito era considerato vicino all’ex capo dello Stato. «Torneremo nuovamente al potere – ha proclamato arringando la folla – perché non arretrerò mai. Non accetterò questo golpe e porterò la giustizia ai maldiviani». E le accuse di “golpismo” al presidente Waheed sono state rinnovate anche dall’ex ministro degli Esteri, Ahmed Naseem, che lo ha indicato ai giornalisti come «il grande burattinaio» dell’operazione.
Il vice in sella
Ma nella sua conferenza odierna in cui ha rivolto un appello ai partiti affinché lavorino «alla formazione di un governo di unità nazionale», il capo dello Stato ha respinto le accuse rivoltegli, ribadendo di «essere stato all’oscuro di quanto accadeva». «Vi sembro uno che è capace di tramare un colpo di stato?», ha esclamato, assicurando poi che «non c’era alcun piano. Io non ero affatto preparato» ad intervenire.
Da parte sua Paul Roberts, consigliere britannico dell’ex presidente, ha rivelato all’emittente Ndtv di New Delhi che «avevamo chiesto al governo indiano di intervenire militarmente a sostegno del presidente. L’India – ha aggiunto – deve uscire dalla sua neutralità e decidere chi appoggia». Infine, si è appreso che domani arriverà a Malè una delegazione dell’Onu guidata dall’assistente segretario di Stato Oscar Fernandez-Tarranco, seguita da una del Commonwealth e, forse, della Unione europea (Ue).
Cairo, 500 mila euro al gratta e vinci
Cairo Montenotte – Per una volta il generale inverno, che da giorni non concede tregua alla Valbormida, è stato sconfitto dalla Dea Bendata. Questa mattina, infatti, la fortuna si è fermata a Cairo Montenotte regalando un po’ di calore a un fortunato appassionato di Gratta e Vinci. Con 5 euro, il fortunato giocatore, un operaio, ha acquistato il tagliando alla ricevitoria-edicola di Roberta Ferraro, in corso Dante angolo viale Martiri della Libertà, trovando il numero “41” abbinato a un ricco montepremi: mezzo milione di euro.
Una vincita che ha riscaldato la mattinata dell’edicolante e, soprattutto, quella del fortunato cliente che ora potrà acquistare casa e auto nuova e concedersi anche una festa con gli amici che lo hanno già tempestato di telefonate per congratularsi della ricca vincita.
Furti di rame nel cimitero
Savona – Ladri di rame in azione a Zuccarello, nell’entroterra di Albenga (Savona): dopo aver smontato la grondaia della cappella dove vengono celebrate le cerimonie funebri, si sono avventati sugli ornamenti delle tombe di famiglia prendendo vasi e bordature.
Alla fine il bottino è stato di circa 10 chili di rame. Ad accorgersi del singolare furto sono stati i necrofori del cimitero che questa mattina erano andati ad aprire il cancello per un funerale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che si occupano delle indagini.
VIDEO: BIMBO NUDO SULLA NEVE PER FORTIFICARE IL CARATTERE. IL VIDEO INDIGNA IL WEB
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NEW YORK – Senza vestiti, al gelo, a soli quattro anni di età: è l’immagine di un bambino cinese costretto dai genitori a correre sulla neve, in mutande e scarpette, per fortificare il carattere. Il video ha fatto indignare con vive polemiche gli utenti di internet. Il padre e la madre del bimbo hanno tentato di difendersi sui giornali, affermando che volevano «fortificarne il carattere»: ma sul web decine di migliaia di blogger hanno protestato.
Il video, ripreso più volte, mostra il bimbo trotterellare su un viale molto innevato, supplicando i genitori di prenderlo in braccio: la mamma e il padre lo esortano invece a continuare la corsa, e gli chiedono anche di sdraiarsi sulla neve. «Sono contrario. Bisogna dare ai piccoli un’infanzia felice», scrive uno dei blogger, che definisce «tremendi» i rei genitori. La stigmatizzazione è condivisa sul web da migliaia di irati cinesi.
He, padre del bimbo e capo imprenditore di Nankino (est della Cina), si sarebbe seriamente preoccupato della tempra del figlio, nato prematuro e in cattiva salute. Avrebbe optato per un metodo decisamente forte, per eliminare i possibili handicap. «Quando il piccolo aveva un anno – si è giustificato Xin, un
collega, per conto dell’intransigente manager – era stato portato a nuotare in acqua, alla temperatura di 21 gradi centigradi». E sulla corsa nella neve, «il bimbo era d’accordo».
L’indignazione degli internauti però rimane. Ed evoca un acceso dibattito sulle regole di una insegnante universitaria, Amy Chua, che ha diferso in un libro l’educazione «alla cinese», mediante coercizioni. Stando alla donna, i bimbi dovrebbero subire interdizioni e praticare l’elitarismo, superiori al «lassismo» occidentale.